PAGINA INIZIALE / Voi siete miei amici / Incontro 15
Cf. Io sono con voi: cap. 10 (pp. 156-173) / Venite con me: cap. 10 (pp. 158-175)
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OBIETTIVI
Conoscenza. Scoprire il senso del peccato nella vita cristiana e conoscere le vie che, nella Chiesa, sono offerte per accogliere il perdono di Dio.
Atteggiamenti: Verificare la propria vita sulla Parola di Dio; crescere nella fiducia dell’amore misericordioso di Dio; riconoscere che il perdono di Dio richiede il perdono tra di noi; abituarsi a non giudicare gli altri, ma a comprendere.
Comportamenti: Rinnovare la fiducia e la fedeltà in Dio Padre che perdona; partecipare alla celebrazione del sacramento della Penitenza, sia comunitaria che individuale.
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INCONTRI
14. I Dieci Comandamenti
15. Il peccato mi allontana da Dio
16. L'esame di coscienza
17. Come si celebra il rito
18. La conversione
🞋 obiettivo:
Comprendere che il peccato è un mancare il bersaglio ed un allontanarsi da Dio.
Il peccato è allontanamento. Obbiettivo di questa dinamica è far vedere che il peccato allontana da Dio e fa danno alla comunità.
Preparazione. I bambini sono divisi in due squadre disposte in due file parallele. Si traccia una linea (col nastro carta o col gesso) su cui si posiziona il primo della fila. Ad una certa distanza davanti a questa linea si pone il canestro (uno o due). Dietro le file, ad una certa distanza, si traccia la linea di fine campo, o si considera come linea di fine campo una parete già esistente.
Svolgimento. Al primo di ogni squadra è chiesto, rimanendo fermo sul suo posto, di fare canestro. Se riesce tutta la squadra avanza di un passo minimo: il tallone del piede che avanza tocca la punta di quello che rimane fermo. Se il tiro fallisce tutta la squadra fa un passo indietro con lo stesso criterio: punta che indietreggia sul tallone che rimane fermo. Dopo ogni tentativo in ogni caso chi ha tirato si mette in fondo e il secondo della fila avanza di un altro passo e tira.
Vittoria. Vince la squadra che per prima arriva al canestro; oppure quella che rimane in gioco mentre l’altra ha toccato la linea di fine campo; oppure chi entro un certo tempo fa un punteggio maggiore o è più avanti.
[1] Canestro / bacinella
[2] Pallone (x 2)
[3] Nastro carta (o gesso)
Abbiamo giocato in due squadre a fare canestro. Ogni volta che qualcuno mancava il bersaglio tutta la squadra si allontanava di più, e fare canestro diventa sempre più complicato! Ogni volta invece che qualcuno centrava il bersaglio tutta la squadra ne traeva beneficio! Così è per l’amicizia con Dio: ogni volta che nel nostro quotidiano centriamo il bersaglio e compiamo il Bene, tutti, anche se non ce ne accorgiamo, ne hanno beneficio. Ogni volta che manchiamo il bersaglio e facciamo qualcosa che non ci rende amici di Gesù ci allontaniamo da Lui, affatichiamo anche gli altri, e diventa un po’ più difficile agire come suoi amici.
🏠 Giocare in una stanza. Senza mettere i ragazzi in fila ma per squadre si mette il canestro in alto o ben distante e ogni volta che i bambini centrano la squadra guadagna un punto in caso contrario ne perde uno. Vincono quando arrivano ad un certo numero di punti. Se il canestro è troppo grande si può usare un bicchiere e una pallina da Ping-Pong.
Altra variante: invece di utilizzare un canestro e le palline, si può disegnare l'immagine di un bersaglio e appenderla al muro. Il primo bambino della fila, bendato e con una penna/un pennarello in mano, deve cercare di centrare il bersaglio. Se riesce, tutta la squadra fa un passo avanti, se non riesce, tutta la squadra fa un passo indietro (rendendo la sfida più facile o più difficile per il prossimo bambino). Vince la squadra che alla fine del gioco sarà più vicina al bersaglio. Andando avanti nel gioco, se i bambini sono in grande difficoltà, si può permettere ai compagni di squadra di guidare il bambino bendato con la voce. Inoltre si può permettere all'altra squadra di dare informazioni false.
Il peccato.
Dopo la razionalizzazione ci si mette in cerchio e si distribuiscono ai bambini le schede in A5. Il termine peccato nella lingua in cui è scritto il Vangelo di Gesù, il greco, significa “mancare il bersaglio” (αμαρτάνω), potremmo dire “non fare canestro”. Poiché siamo amici di Gesù noi siamo chiamati nelle varie situazioni della nostra vita a fare centro, cioè ad agire e comportarci come Lui vorrebbe che facessimo. È questo il comportarci bene a cui siamo chiamati! Abbiamo visto, l’altra volta, che Gesù ci aiuta e ci suggerisce cosa fare con i suoi Comandamenti, e con la Sua vita. E ogni volta che manchiamo il bersaglio, quando non facciamo centro, facciamo fare un passo indietro a tutta la squadra che è la Chiesa. E diventa sempre più difficile poi riprenderci perché il bersaglio si allontana anche per noi. Ma non dobbiamo temere: Gesù ci viene incontro col Suo Perdono!
Rimetti a noi i nostri debiti.
A partire dalla domanda di remissione dei debiti nel Padre Nostro si aiuta i bambini a pensare a quali “debiti” hanno contratto nell’amicizia con Gesù: quante volte si sono allontanati, l’hanno rinnegato, l’hanno messo da parte, nonostante Lui voglia loro bene. Li si aiuta a vivere la contrizione e a domandare perdono al Signore.
SCRITTURA
Si può partire per spiegare le dinamiche del peccato dal Rinnegamento di Pietro (Mc 14,66-72; Mt 26,69-75; Lc 22,56-62; Gv18,15-18.25-27), che lo porta a rompere l’amicizia con Gesù per tutelare i propri interessi. Non mancano altri passi biblici sul peccato e sulla contrizione, per esempio il Salmo 50. Possono tornare utili anche le molte parabole della misericordia (es. Lc 15) e sul perdono.
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CATECHISMO
CCC 1849-1876
Compendio 391-400
YouCat 315-320
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ALLEGATI
Disponibili a breve
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MULTIMEDIA
[Canto] A. Aliscioni - R. Biagioli, Scusa Signore
[Canto] RNS, Grazie Padre Buono
[Canto] F. Buttazzo, Un cuore nuovo
[Canto] S. Nelson, Lascia i tuoi pesi
[Canto] RNS, Entrerò nella tua casa o Dio
