Tutti figli e fratelli

I bambini cercano in giro per la stanza dei pezzi di puzzle che compongono un’immagine su cui si trova la preghiera del Padre Nostro. La ricompongono e la leggono tutti assieme, quindi se ne spiega il senso.

Verificare se qualche bambino ha già imparato a memoria la preghiera e spiegare brevemente il significato delle “sette domande”, nel far ciò si può fare in modo che ciascun bambino “memorizzi” almeno uno dei passaggi che potrà utilizzare come preghiera nel corso della giornata (ad es. “Padre nostro, dacci il nostro pane quotidiano” prima di mangiare, magari coinvolgendo anche la famiglia).

Soffermarsi in particolare sul "nostro" del Padre nostro. Si può ricorrere alla similitudine con le famiglie dei bambini, in casa con loro vivono altri bambini? Cosa sono per loro questi altri bambini? Senza menzionare noi il termine fratelli, facciamo uscire il concetto per cui essere fratelli implica avere lo stesso padre. Dunque se Dio è Padre nostro, cioè di ciascuno di noi, tra di noi siamo tutti fratelli e lo siamo anche con Gesù: essere fratelli è ancora di più che essere solo amici!

Si cerca di ricapitolare che abbiamo scoperto che Dio è nostro Padre, è un papà che ci vuole bene e ci è sempre vicino. Noi anche vogliamo bene al nostro Papà (si può menzionare che Abbà, che è come Gesù chiamava Dio, cioè con il nome “affettuoso” di padre) e gli siamo grati per tutto quello che ci ha donato e continua a donarci ogni giorno: ricordiamoci di parlarci e di rivolgere a Lui il nostro pensiero.