Itinerario Catecumenale degli Adulti

Quando una persona manifesta il desiderio di diventare cristiana (che abbia superato l’età di 14 anni) deve rivolgersi al proprio parroco o ad un altro sacerdote. Qualora sia un altro sacerdote a ricevere la richiesta, egli prenda contatti con il parroco “territoriale” del richiedente.
Il sacerdote accolga il candidato con cordialità ed interesse, cercando di cogliere le motivazioni della sua richiesta, approfondendo con discrezione la storia personale e la situazione da cui proviene. Il sacerdote, resosi conto della serietà della domanda, inviti la persona a scrivere una richiesta al Vescovo, “che ha la responsabilità diretta di tutto il cammino di iniziazione cristiana degli adulti”, accompagnata da una lettera del sacerdote che ne spieghi le motivazioni. Dovrà poi richiedere in Curia una scheda per i dati personali e inserire il nome nell’elenco diocesano dei catecumeni. Si da così avvio al tempo del precatecumenato che varia in rapporto all’individuo e alla sua storia, ma è importante viverlo senza fretta, giungendo ad una prima adesione di fede.
È da tenere presente che le motivazioni più urgenti non sempre sono quelle più importanti. La richiesta di matrimonio con un cristiano, ad esempio, non è un motivo sufficiente per affrettare i tempi di un cammino che ha bisogno di conoscenza, conversione e accoglienza, coinvolgimento pieno e libero nella fede. Se vi fosse da parte di un cristiano l’esigenza di sposare un non battezzato in tempi brevi, si può chiedere all’Ordinario la dispensa per disparità di culto. Tale matrimonio diventa sacramento nel momento in cui la parte non cristiana riceve il battesimo.
I ragazzi in età scolastica, dai 7 ai 14 anni, che domandano di essere battezzati, saranno inseriti negli itinerari ordinari della catechesi di Iniziazione Cristiana rivolti ai fanciulli e ai ragazzi con le opportune integrazioni stabilite dal RICA nn. 306-369.

I TEMPI E LE CELEBRAZIONI
DELL’ITINERARIO CATECUMENALE PER L’IC.

Quattro sono i tempi della iniziazione cristiana con tre celebrazioni di passaggio:
a) il precatecumenato o tempo della prima evangelizzazione che si conclude con il rito di ammissione al catecumenato;
b) il catecumenato che si conclude con il rito della elezione;
c) il tempo della purificazione e della illuminazione che conduce alla celebrazione dei sacramenti della iniziazione;
d) il tempo della mistagogia che completa l’iniziazione cristiana.

Abbreviazioni:
IC Iniziazione Cristiana
CdA Catechismo degli Adulti
CCC Catechismo della Chiesa Cattolica
RICA Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti
OCA Orientamenti per il Catecumenato degli Adulti

a) IL PRECATECUMENATO o tempo della prima evangelizzazione.
E’ il periodo degli inizi della fede; esso prevede: l’accoglienza sincera e fraterna di ogni simpatizzante, fatta di calore umano, di attenzione alla vita, alla storia e alla cultura di ognuno, di ascolto dei problemi e degli interrogativi di ogni persona, di discernimento delle motivazioni per cui chiede la fede. “In questo primo annuncio non possono mancare alcuni contenuti essenziali: Gesù Cristo vero uomo e vero Dio, rivelatore del Padre, del suo amore e del suo disegno salvifico, la sua predilezione per i piccoli, i poveri e i peccatori, la sua morte e risurrezione per noi, la promessa dello Spirito Santo, la comunione e la fraternità tra coloro che aderiscono a lui, la necessità di credere in lui per avere la vita eterna. Ciò si potrà fare opportunamente attraverso l’accostamento al Vangelo “(IC/OCA, 59). I contenuti del primo annuncio vengono attinti dal Catechismo degli adulti  “La verità vi farà liberi” e direttamente dal Vangelo di Marco. – La vicinanza e il colloquio personale con il catechista, il garante e il sacerdote aiuteranno il simpatizzante a discernere la sua scelta cristiana e anche ad incoraggiarlo nel cammino intrapreso. – La durata del precatecumenato dipende dalla grazia di Dio e dalla collaborazione di ciascun candidato. Soprattutto in questo primo tempo occorre mostrare flessibilità, adattamento, pazienza, rispetto dei tempi di crescita. Come tempo minimo si richiede la durata di almeno 4 mesi.

CONTENUTI CATECHISTICI
1. Catechesi dal cap 1 di CdA: l’uomo in cammino; religione e fede.
2. Catechesi dal cap. 2 di CdA: Dio cammina con gli uomini.
3. Presentazione della storia della salvezza nelle sue grandi linee e della Bibbia nei suoi vari aspetti.
4. Catechesi dal cap. 3 del CdA: la buona notizia: Cristo è venuto per i poveri e i peccatori.
5. Catechesi dal cap. 4 del CdA: dono di libertà e di comunione (eccetto il n. 6  “Pregate così’’): convertirsi è diventare liberi.
6. Lettura del vangelo di Marco soffermandosi sui passaggi determinanti del cammino di fede che Gesù fa fare ai discepoli in riferimento alla sua persona e avendo come preoccupazione di fondo quello di dimostrare che credere è accogliere la buona notizia:  “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito; chi crede in Lui ha la vita eterna”. E’ bene non soffermarsi molto sui capitoli della Pasqua perché il tema verrà ripreso successivamente.
7. Catechesi sul cap. 21 di CdA: la vocazione del cristiano. Offre una presentazione essenziale e sintetica della vita cristiana che poi sarà sviluppata nel catecumenato.
Il contenuto di ogni numero richiederà più di un incontro; sarà comunque importante usare il Catechismo degli Adulti essenzializzando i contenuti e semplificando molto il linguaggio.

RITI O ALTRI SUGGERIMENTI

Per questo primo tempo non sono previste celebrazioni o riti particolari, è bene tuttavia che nei vari incontri si faccia ricorso ai salmi per tradurre in preghiera la fede che sta nascendo. Non si usi la preghiera del Padre nostro perché è la preghiera dei figli di Dio divenuti tali con il Battesimo; a suo tempo verrà consegnata con un apposito rito. Questo primo tempo si potrebbe concludere con una celebrazione nella quale avviene la consegna della Bibbia. Gli incontri del catecumenato successivo dovranno aiutare i catecumeni ad acquistare familiarità con la Bibbia che perciò porteranno sempre agli incontri.

Primo passaggio: La Celebrazione di ammissione al Catecumenato
Essa conclude il primo periodo dell’itinerario e dà inizio al secondo. Quando il simpatizzante, ormai credente, manifesta una seria volontà di essere cristiano e mostra i segni di sincera fede e di una prima vera conversione, viene pubblicamente accolto tra i catecumeni attraverso l’apposito rito (RICA, 68-97). Il candidato dovrà fare prima una domanda scritta al Vescovo e il Parroco presenterà una relazione sulla persona e sullo svolgimento del periodo di precatecumenato. La celebrazione avverrà di domenica e quindi con la partecipazione della comunità. La celebrazione sarà presieduta dal Parroco. I nomi dei catecumeni insieme a quello dei garanti vengono scritti nel “Libro dei catecumeni” che sarà conservato in Curia.

b) IL CATECUMENATO o tempo dell’apprendistato della vita cristiana.
“Finalizzato alla crescita e alla maturazione della vita spirituale, il catecumenato è il tempo di un vero apprendistato e tirocinio della fede e della vita cristiana, che inizia ai misteri della salvezza e a una coerente vita evangelica attraverso il cammino della fede, della liturgia e della carità. Lo stesso Rito indica quattro “vie” fondamentali per promuovere la maturazione della vita cristiana dei catecumeni: la catechesi, l’esercizio della vita cristiana, l’esperienza liturgica e la testimonianza apostolico-missionaria (cfr RICA,19). Si tratta di quattro esperienze necessarie per un serio cammino di formazione cristiana, vitalmente connesse tra di loro” (IC/OCA, 65). – In questo periodo occorre offrire una catechesi progressiva, organica e sistematica che dia una esposizione essenziale e integrale del messaggio cristiano allo scopo di portare i catecumeni non solo alla conoscenza delle verità fondamentali della fede ma a un vero discepolato di Cristo attraverso l’acquisizione di una mentalità di fede e degli atteggiamenti evangelici fondamentali. A tale scopo le catechesi saranno scandite dalla celebrazione periodica della Parola di Dio (cfr. RICA, 10-108). – Poiché la Parola di Dio ascoltata deve tradursi in vita e il catecumenato è apprendistato di vita cristiana, in questo periodo i catecumeni sono chiamati ad impegnarsi nella ascesi e nella lotta spirituale attraverso esercizi penitenziali, rinunzie, invocazione dell’aiuto divino allo scopo di realizzare una vera conversione di vita che comporta il cambiamento di mentalità e di costumi e l’acquisizione di un comportamento evangelico fatto di preghiera, amore del prossimo, perdono dei nemici, pratica delle beatitudini evangeliche, distacco dai beni, elemosina, coraggio della testimonianza, ricerca e attesa del Signore. – Per mettere in luce che lo sforzo dei catecumeni è preceduto e accompagnato dalla grazia di Dio il catecumenato prevede diversi riti e celebrazioni:
gli esorcismi che hanno lo scopo di sostenere i catecumeni nell’impegno della conversione; essi presentano la vita cristiana come una lotta tra la carne e lo Spirito, mostrano il valore della rinunzia per conseguire la beatitudine del Regno di Dio, e mettono in risalto il continuo bisogno dell’aiuto di Dio. Gli esorcismi si trovano nel RICA 109-118 e, ripetuti più volte, durante la celebrazione della Parola di Dio come pure alla fine o all’inizio di una riunione catechistica, sono fatti di regola dal sacerdote o dal diacono, o anche dal catechista autorizzato dal Vescovo.
Oltre agli esorcismi il catecumenato prevede le benedizioni che, esprimendo l’amore di Dio e la viva sollecitudine della Chiesa, vogliono infondere incoraggiamento; gioia e pace nel proseguire il laborioso cammino di conversione. Anche esse sono date o a conclusione della celebrazione della Parola o al termine della riunione catechistica. Si trovano nel RICA 119-124. Vengono date di norma dal sacerdote o dal diacono, e anche dal catechista autorizzato dal Vescovo.
L’inserimento graduale nell’assemblea domenicale aiuterà i catecumeni ad approfondire ulteriormente la Parola di Dio, a scoprire nuove forme di preghiera, a comprendere i segni e i tempi della liturgia, ad essere formati al senso della Chiesa, della domenica e dell’assemblea domenicale. I catecumeni avranno un loro posto nell’assemblea (che non sia l’area presbiterale) e saranno congedati al termine della liturgia della Parola.
E’ opportuno fare in questo tempo la consegna del Simbolo, cioè del Credo. La consegna va fatta durante la messa domenicale. Con questo rito si esprime in modo simbolico che la Chiesa considera la fede come la sua vera ricchezza, la annuncia perciò senza sosta e impegna quanti la ricevono a fare altrettanto. Il Simbolo, compendio della fede, sarà poi spiegato nei suoi vari articoli nelle successive catechesi. – Essendo un tempo di apprendistato alla vita cristiana, il catecumenato prevede anche le prime esperienze apostoliche e missionarie come segno della disponibilità e della capacità di dare testimonianza della propria fede.
Oltre alla testimonianza nella vita familiare e sociale, che dovrà far verificare un cambiamento di mentalità e di atteggiamenti, è bene proporre ai catecumeni l’impegno in opere di solidarietà e di carità, come anche, secondo l’opportunità, invitarli a dare testimonianza nei gruppi della parrocchia del loro cammino di fede; è opportuno che quest’ultima proposta sia attuata dopo che i catecumeni hanno ricevuto la catechesi sul simbolo; in tal modo sarà come “una redditio” – Fermo restando che la durata del catecumenato dipende dalla grazia di Dio e da varie circostanze, è necessario che comprenda un “periodo di tempo piuttosto lungo” (RICA, 19).  “L’esperienza suggerisce che una conveniente durata del catecumenato dovrebbe estendersi per almeno due anni, con la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione nella Veglia pasquale del secondo anno” (IC/OCA, 72). Pertanto si stabilisce che nella nostra diocesi, in via ordinaria, il catecumenato propriamente detto duri un anno e mezzo: orientativamente dal settembre del primo anno del cammino fino al febbraio del terzo anno; unendo a questo periodo il tempo della purificazione-illuminazione (cioè l’ultima quaresima) e il tempo della mistagogia (cioè il tempo pasquale dopo aver ricevuto i sacramenti) si arriva alla durata di due anni. Durante questo tempo ogni catecumeno sceglierà con cura il proprio padrino o madrina che opportunamente potrà essere lo stesso garante. Dovrà essere approvato dal parroco e sarà presentato alla comunità il giorno dell’elezione. I contenuti della catechesi verranno presi dal Catechismo degli adulti  “La verità vi farà liberi” con i riferimenti al Catechismo della Chiesa Cattolica già presenti nel catechismo stesso della CEI.

CONTENUTI CATECHISTICI

1. LA MISSIONE DI GESU’
Segni del Regno, cap. 5 di CdA; Per noi si è fatto obbediente fino alla morte di croce, cap. 6 del CdA; Risorto per la nostra salvezza, cap. 7 del CdA.

2. NELLA PROFONDITA’ DEL MISTERO DI GESU’
Gesù Cristo Figlio di Dio, cap. 8 di CdA; Cristo principio e fine della creazione. Cap. 10 di CdA; Padre e Figlio e Spirito Santo, cap. 9 di CdA.

3. CATECHESI SUL SIMBOLO
E’ come una sintesi del cammino fin qui percorso e avvio per un ulteriore approfondimento della fede. I contenuti vengono attinti dal CCC essenzializzando il messaggio: Io credo in Dio Padre, CCC 198-410; Credo in Gesù Cristo il Figlio Unigenito, CCC 422-682; si tenga presente che molte verità sono state trasmesse; Credo nello Spirito Santo, CCC 683-1064; si tenga presente che la catechesi sulla Chiesa verrà ulteriormente approfondita nelle catechesi successive.
4. LA CHIESA E LO SPIRITO
Lo Spirito del Signore e la comunità dei credenti, cap. 11 di CdA; Da un solo Spirito doni diversi, cap. 12 di CdA; Comunione di vita con Dio, cap. 19 di CdA; Insieme con Maria, la madre di Gesù, cap. 20 di CdA.

5. L’UOMO NUOVO IN CRISTO
Libertà cristiana e legge evangelica, cap. 22 di CdA; La coscienza cristiana, cap. 23 di CdA; Dal peccato alla santità, cap. 24 di CdA; Accoglienza e rispetto della vita, cap. 26 di CdA; Sessualità, matrimonio e verginità, cap. 27 di CdA; L’impegno sociale e politico, cap. 28 di CdA; Un lavoro degno dell’uomo, cap. 29 di CdA; La speranza operosa, cap. 31 di CdA; La vita del mondo che verrà, cap. 32 di CdA.

RITI O ALTRI SUGGERIMENTI

Celebrazione della Parola e benedizione (RlCA 119-124)
Celebrazione della Parola ed esorcismo (RICA 109-118)
Rito della Consegna del Simbolo (RICA 183-187); può essere fatto all’inizio della catechesi, oppure quando è già avviata purché si faccia in quaresima; è meglio farla in gruppo magari all’interno di un incontro diocesano.
Celebrazione della Parola ed esorcismo (RlCA 109-118).
Si pensi prima dell’estate alla possibilità di un ritiro spirituale in cui fare una verifica del cammino; ci sia una celebrazione della Parola con benedizione (RICA 119-124). E’ bene durante l’estate radunare i catecumeni di tanto in tanto per non interrompere totalmente il cammino; si facciano alcune celebrazioni della Parola con esorcismi e benedizioni.
Celebrazione della Parola esorcismo (RICA 109-118); Si programmi un incontro con il vescovo in vista anche della valutazione di idoneità.
Si programmi un incontro con alcune coppie cristiane; si cominci a pensare alla scelta del padrino o della madrina.
Ritiro con celebrazione della Parola con verifica del cammino ed esorcismo (RICA 109-118) o benedizione (RICA 119-124).
Secondo passaggio: la Celebrazione dell’elezione e dell’iscrizione del nome
Al termine del periodo del catecumenato avviene l’elezione o ammissione dei catecumeni alla preparazione immediata al Battesimo. Da questo momento essi vengono chiamati “eletti”. L’elezione è preceduta da una valutazione di idoneità che viene fatta alla presenza del Vescovo o di un suo delegato, con il concorso del sacerdote responsabile del centro catecumenale, del parroco del catecumeno, dei catechisti, del garante e del padrino-madrina. La valutazione di idoneità riguarda la conversione della mentalità e del modo di vivere, una sufficiente conoscenza della dottrina cristiana, un vivo senso di fede e di carità, la ferma volontà di ricevere i sacramenti della Chiesa (cfr. RICA, 23 e 134). Il rito di elezione viene celebrato secondo quanto previsto dal RICA 133-151, dal Vescovo nella prima domenica di Quaresima; di norma nella chiesa cattedrale o nella parrocchia degli eletti. Il loro nome verrà scritto nel “Libro degli eletti” che sarà conservato presso il servizio diocesano al catecumenato. Con l’elezione si conclude il tempo del catecumenato propriamente detto.

C) IL TEMPO DELLA PURIFICAZIONE E DELLA ILLUMINAZIONE
Coincide con la Quaresima che precede l’Iniziazione cristiana e si conclude con la Veglia pasquale. Consiste in un intenso cammino spirituale di purificazione del cuore e della mente, di penitenza e revisione di vita, di seria preparazione ai sacramenti della iniziazione cristiana. Esso si realizza attraverso la preghiera personale, le letture bibliche, gli esercizi ascetico-penitenziali, una specifica catechesi sui sacramenti e riti e celebrazioni particolari:
gli eletti parteciperanno regolarmente alla prima parte dell’Eucaristia domenicale;
riceveranno durante le settimane di quaresima una catechesi più intensa (due volte la settimana) e specifica sulla preghiera e sui sacramenti della iniziazione cristiana,
nella seconda domenica di Quaresima riceveranno la consegna del Padre nostro, compendio della preghiera cristiana che stanno approfondendo dall’inizio della Quaresima (cfr. RICA, 188-192);
nella terza, quarta e quinta domenica di Quaresima si faranno gli scrutini che hanno una doppia finalità: illuminare gli eletti sul mistero del peccato e sul significato della salvezza di Cristo presentato come acqua viva (III domenica), come luce (IV domenica), come risurrezione e vita (V domenica). Questi riti dovranno essere fatti in modo che la comunità parrocchiale sia coinvolta e da parte sua accolga, preghi e sostenga gli eletti.
il sabato santo, giorno di riflessione e preghiera, vengono celebrati i riti della riconsegna del Simbolo e dell’Effetà (RICA 193-202) e l’Unzione con l’olio dei catecumeni sulle due mani (RICA 206-207).

CONTENUTI CATECHISTICI

LA PREGHIERA CRISTIANA, cap. 25 di CdA; la catechesi sulla preghiera precede e segue la consegna del Padre nostro.
I SACRAMENTI DELLA INIZIAZIONE CRISTIANA:
cap. 16 del CdA;
catechesi dei Padri sui tre vangeli battesimali della Samaritana, del cieco nato e di Lazzaro;
le catechesi accompagnano i tre scrutini.

Terzo passaggio: la Celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana
“Tutti e tre i sacramenti dell’iniziazione cristiana vanno celebrati insieme di norma nella Veglia pasquale, per significare l’unità del mistero pasquale e la piena partecipazione del credente al corpo di Cristo, vivente nella Chiesa. L’iniziazione cristiana si compie con la celebrazione di Battesimo, Confermazione ed Eucaristia. Per mezzo del Battesimo i nuovi credenti, uniti alla morte e risurrezione di Cristo, vengono liberati dal potere delle tenebre, ricevono lo Spirito di adozione e diventano nuove creature; con la Confermazione i neobattezzati, segnati con lo Spirito, sono profondamente configurati a Cristo; prendendo parte all’Eucaristia celebrano con tutto il popolo di Dio il memoriale della morte e risurrezione del Signore” (IC/OCA, 79). Possiamo in qualche modo dire che l’iniziazione cristiana è “un unico grande sacramento” in tre tappe sacramentali inseparabilmente congiunte tra loro. Normalmente sarà il Vescovo a conferire in cattedrale i sacramenti della iniziazione cristiana nella Veglia Pasquale. Se ciò non fosse possibile per circostanze particolari e per motivi pastorali, è bene che sia un suo delegato, a celebrarli; sempre nella Veglia pasquale delle parrocchie di provenienza degli eletti. Se infine per gravi necessità pastorali il rito della iniziazione cristiana si dovesse celebrare in tempi diversi da quello pasquale, si tengano presenti le indicazioni del RICA (58-62; 209; 395) che riguardano evidentemente anche, il tempo della purificazione e della illuminazione.

d) IL TEMPO DELLA MISTAGOGIA
“Rigenerati a vita nuova i neofiti devono essere aiutati premurosamente e amichevolmente dalla comunità dei fedeli, dai loro padrini e dai pastori ad approfondire i misteri celebrati, a consolidare la pratica della vita cristiana e a favorire un pieno e sereno inserimento nella comunità (RICA, 235)” (IC/OCA, 80). Tutto questo si realizza attraverso alcuni incontri catechistici che, oltre a spiegare ulteriormente i sacramenti ricevuti, aiuti i neofiti a comprendere anche gli altri sacramenti soprattutto, quello della Riconciliazione, il mistero della Chiesa e il significato della vita nuova del Battesimo e della sua sequela di Cristo. Sarà opportuno attingere alle catechesi mistagogiche dei Padri. Nelle celebrazioni domenicali si tengano presenti i neofiti sia nell’omelia che nella preghiera dei fedeli. Essi avranno un posto particolare nell’assemblea (o nell’area presbiterale o accanto al fonte battesimale, comunque in un posto di rilievo). In questo tempo i neofiti verranno introdotti maggiormente nella vita della comunità parrocchiale per conoscere le attività pastorali e le iniziative di formazione permanente nelle quali inserirsi per continuare il cammino di fede. In questo inserimento sarà importante la presenza e l’aiuto dei padrini e dei catechisti. La mistagogia dura tutto il tempo pasquale e termina perciò con la Pentecoste.

CONTENUTI CATECHISTICI
l. CATECHESI MISTAGOGICHE DEI PADRI cfr. Liturgia delle ore vol. II, seconda lettura dell’Ufficio di lettura dell’Ottava di Pasqua.
2. LA SANTA LITURGIA, cap. 15 di CdA.
3. I SACRAMENTI DELLA GUARIGIONE, cap. 16 di CdA e in modo particolare il sacramento della Riconciliazione.
4. I SACRAMENTI PER IL SERVIZIO DELLA VITA COMUNITARIA, cap. 17 di CdA.
Nell’Ottava di pasqua si invitino i neofiti a partecipare all’Eucarestia anche nei giorni feriali; il loro posto è accanto all’altare.
I neofiti partecipino fedelmente all’Eucarestia domenicale.
Durante il tempo pasquale è bene che i neofiti si ritrovino almeno una volta la settimana per celebrare Vespri e/o le Lodi mattutine.

N.B. La registrazione dei sacramenti dell’IC verrà fatta nel registro conservato presso la Curia Vescovile e nel registro della Parrocchia dove è avvenuta la celebrazione (in caso di nozze dopo i sacramenti dell’IC, il parroco dovrà notificare il matrimonio in Curia per l’annotazione nel registro ivi conservato).

Diocesi Suburbicaria Sabina-Poggio Mirteto