Introduzione al Libro dell’Apocalisse – 4

Il tempo pasquale vede un particolare risalto nella liturgia del libro degli Atti degli Apostoli e dell’Apocalisse. Pubblichiamo sul sito in forma di articolo, più facilmente consultabile anche dagli smartphone, i testi preparati per quest’anno pastorale da don Giuseppe De Virgilio che sono in introduzione al sussidio diocesano per le lectio per aiutare la comprensione del Libro dell’Apocalisse.

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7. Come interpretare oggi
il libro dell’Apocalisse

Nel leggere e interpretare il racconto dell’Apocalisse occorre evidenziare come questo libro non è opera di un autore «privato ed eclettico», un visionario enigmatico, ma un libro che si muove in un ambiente liturgico compenetrato dalla fede in Cristo crocifisso e risorto. Esso è necessariamente contestualizzato nel concreto dinamismo «comunitario», che interpella una chiesa perseguitata, a cui è proposta la testimonianza consolante della vittoria di Gesù Cristo sul male e sulla morte.

Centrando la sua attenzione sul mistero pasquale, Giovanni intende offrire ai suoi destinatari una risposta «teologica» capace di sostenere una fede matura e solida dei credenti. L’autore usa i testi scritturistici e i suoi simboli come un «grande codice» per rielaborare il materiale antico e formulare il messaggio teologico per i credenti del suo tempo. Non dobbiamo dimenticare che il linguaggio simbolico e del suo funzionamento ermeneutico costituiscono è lo strumento «fondamentale» per comunicare il messaggio teologico. Proprio perché l’autore presenta la propria esperienza di fede attraverso il genere letterario delle visioni e dei simboli, invitando la comunità ad ascoltare e a condividere la sua stessa esperienza, l’interprete è chiamato a comprendere il significato delle varie immagini, rispettando l’architettura narrativa del libro, la sua impostazione letteraria e lo stretto collegamento con la simbologia anticotestamentaria.

Gli studi sul linguaggio simbolico hanno evidenziato come questo ricchissimo materiale è organizzato secondo una precisa «grammatica» della comunicazione simbolica. Tale organizzazione generale rivela una struttura «continua», presente sia nelle sezioni minori, sia nelle unità più grandi del libro. Tuttavia all’interno delle unità vi sono particolari simbolici organizzati secondo una struttura «discontinua», poiché non possono essere riprodotti visivamente, né assommati gli uni agli altri: ogni elemento simbolico deve essere compreso e decodificato, prima di passare al successivo. L’insieme dei dati significativi assume una propria unità solo nella mente attenta del lettore che conosce già il mistero cristiano. Poiché la trasmissione del messaggio non è immediata, ma richiede un processo di decodificazione dei simboli, per cogliere il contenuto teologico s’impone una «continua operazione ermeneutica». Il lettore – e con lui la comunità – viene esortato a comprendere il senso della rivelazione simbolica e ad applicarlo alla propria situazione concreta. In definitiva l’atto ermeneutico consiste nel decodificare i vari elementi simbolici presenti nel libro e nel saperli leggere in una prospettiva unitaria e progressiva, al fine di cogliere il valore teologico e il messaggio spirituale, per applicarli alla situazione concreta.