PAGINA INIZIALE / Luce sul mio cammino / Incontro 5
Cf. Sarete miei testimoni: cap. 1, pp. 08-26.
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OBIETTIVI
Conoscenza. Scoprire il progetto di Dio come una proposta di amicizia per ciascuno di loro.
Atteggiamenti: Rispondere con fiducia alla chiamata di Dio, come hanno fatto Abramo, Mosè e Davide.
Comportamenti: Leggere nei personaggi della Bibbia i diversi modi con cui Dio chiama a collaborare con Lui.
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INCONTRI
1. In principio
2. Abramo: la fede
3. Abramo: la promessa
4. Mosè: l'identità
5. Mosè: l'Esodo
6. Mosè: i Dieci Comandamenti
7. Davide: scelto
8. Davide: luci e ombre
9. Introduzione alla Bibbia
🞋 obiettivo:
Conoscenza: Scoprire, attraverso l’Esodo, che Dio libera il suo popolo e anche me: il suo progetto realizza la mia vera libertà, orientata al bene, e mi chiama a collaborare alla sua opera.
Atteggiamento: Riconoscere le false libertà che ci rendono schiavi e fidarsi di Dio che guida verso la vera libertà.
Comportamento: Compiere una scelta concreta per vivere più liberi (es. rinunciare a una dipendenza, dire la verità, aiutare qualcuno).
Libero o schiavo?
Si scrivono su cartoncini delle situazioni comuni che vivono i ragazzi (es. “Gioco 3 ore al cellulare perché non so staccarmi”; “Dico no a un amico per non mentire”; “Studio perché voglio imparare”; “Copio i compiti per paura di un brutto voto”, ecc.). Il catechista ne legge una alla volte e i ragazzi si spostano su due lati della stanza, indicati con un cartello o divisi a terra con del nastro carta: LIBERTÀ / SCHIAVITÙ, a seconda se ritengono che quell’azione sia per loro qualcosa che li rende liberi oppure schiavi.
Segue poi un breve dialogo: «Quali sono le cose che sembrano libertà ma in realtà ci legano? Quali invece ci aiutano a crescere?».
[1] Frasi
[2] Cartelli e/o nastro carta
Molte volte pensiamo che la libertà sia fare tutto quello che vogliamo, ma ci accorgiamo che certe scelte, invece di renderci felici, ci rendono più vuoti o schiavi. Anche il popolo d’Israele non poteva liberarsi da solo, Dio ha aperto il mare e li ha guidati. Così fa con noi: ci dona una strada per essere liberi davvero, che non è il ‘fare tutto’, ma il vivere nell’amore e nel bene. Questa è la libertà che riempie il cuore e dà pace. La libertà non è fare ciò che voglio, ma vivere il bene per cui sono fatto
Schiavi delle scuse.
A volte le forme di schiavitù sono ancora più subdole, nascoste, come l’essere SCHIAVI DELLE SCUSE. Essere liberi, infatti, comporta anche la possibilità di sbagliare qualcosa. A volte si accampano delle scuse per giustificare i nostri errori.
Ecco una serie di “scuse” più frequenti. Con gli altri del gruppo divertitevi ad abbinare ciascuna scusa alla tipologia di ragazzo che potrebbe pronunciarla.
SCUSE:
- È il mio carattere
- Non posso farne a meno
- Non cederò anche se ho torto
- Non mi riesce, è inutile
- Lo fanno tutti
- Lo ha detto anche l’influencer
- È la moda
- Non ne ho voglia
- Tanto è lo stesso
Tipologia di ragazzo/a a cui abbinare le scuse sopra proposte: sciallo, caparbio, condizionato, cool, meme, testone, abitudinario, bradipo, chissene…
Queste scuse ci rendono schiavi perché ci impediscono di uscire da alcuni meccanismi che ci fanno rimanere incastrati, immobili.
La liberazione.
Dio ha a cuore la nostra libertà, questo è così vero che l'evento fondante della Prima Alleanza, che prefigura la Nuova è la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto. Mosè è chiamato a liberare il popolo di Dio. Non è capace di farlo da solo, infatti Dio lo accompagna e lo conferma con i suoi prodigi (le 10 piaghe). La 10° piaga è quella decisiva: Dio manda l’angelo della morte a uccidere tutti i primogeniti, risparmiando le case dove gli stipiti delle porte sono cosparsi di sangue dell’agnello. L’Agnello che Dio Padre ha mandato per salvarci è Cristo, che offrendo il suo sangue sulla croce ci ha liberato dalla morte e dal peccato. Dopo la partenza, il faraone ci ripensa e insegue il popolo: Dio lo ferma con la colonna di fuoco, e poi apre il Mar Rosso per permettere il passaggio al suo popolo! Al passaggio dei carri del faraone, invece, il mare si richiude sopra di loro. Dio, in questo modo, porta la libertà al popolo di Israele, con la collaborazione di Mosè. Il progetto che Dio ha per noi è un progetto per la nostra libertà, che però ha bisogno della nostra disponibilità e collaborazione. Anche di fronte alle difficoltà (come Mosè), siamo chiamati a perseverare, fidandoci dell’intervento di Dio nella nostra vita.
Voglio essere libero?
Il catechista invita i ragazzi a sedersi in cerchio e propone un momento di riflessione personale e, se opportuno, di condivisione:
Domande guida:
- Ti è mai capitato di sentirti “incatenato” a qualcosa (es. cellulare, paura del giudizio, voler piacere a tutti)?
- Quando hai fatto una scelta giusta anche se era difficile, come ti sei sentito?
- Secondo te, qual è la differenza tra essere liberi e fare ciò che si vuole?
- Cosa ti dà davvero gioia e pace dentro? È sempre qualcosa che hai scelto da solo?
Può essere utile che i ragazzi possano scrivere quanto riflettono. Se si ritiene opportuno si potrebbe fare una breve condivisione, magari intorno alla domanda più generica: «Secondo te, qual è la differenza tra essere liberi e fare ciò che si vuole?».
Conclusione del catechista : “Molte volte pensiamo che la libertà sia fare tutto quello che vogliamo, ma ci accorgiamo che certe scelte, invece di renderci felici, ci rendono più vuoti o schiavi. Anche il popolo d’Israele non poteva liberarsi da solo, Dio ha aperto il mare e li ha guidati. Così fa con noi: ci dona una strada per essere liberi davvero, che non è il ‘fare tutto’, ma il vivere nell’amore e nel bene. Questa è la libertà che riempie il cuore e dà pace.”“La libertà non è fare ciò che voglio, ma vivere il bene per cui sono fatto.”
Introduzione: il popolo di Israele non poteva liberarsi da solo. Dio ha aperto il Mar Rosso e ha fatto passare il popolo verso la libertà. Anche tu hai dei ‘mari’ difficili da attraversare: paure, dipendenze, scelte che non riesci a fare. Oggi vogliamo dire a Dio che ci fidiamo di Lui e vogliamo camminare verso la libertà che ci dona.
Il catechista crea un’atmosfera di raccoglimento e chiede ai ragazzi di riflettere in silenzio su queste domande:
- Da cosa vorresti essere liberato? (paura, giudizi, dipendenze, cose che ti tengono legato…)
- Quale ‘mare’ ti sembra impossibile da attraversare?
Poi consegna a ciascun ragazzo un cartoncino con la frase: «Cammina nella libertà che Dio ti dona».
Quindi chiede ai ragazzi di scrivere sotto il cartoncino un gesto concreto: «Questa settimana, farò una scelta che mi aiuta a essere libero (es. rinunciare a qualcosa che mi rende schiavo, aiutare qualcuno, dire la verità anche se costa, ecc.)».
Si può recitare insieme il Salmo 124 (123): «Se il Signore non fosse stato con noi… la nostra vita sarebbe stata inghiottita… Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio del cacciatore».
Si conclude con un canto (proposti tra i riferimenti multimediali).
SCRITTURA
Es 3-15. Dio ha ascoltato il grido del popolo di Israele e ha mandato Mosè per liberarlo. Il Faraone però si oppone e la potenza di Dio si manifesta all’Egitto fino alla partenza.
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CATECHISMO
CCC 62-63; 203-211; 2576-2577
Compendio 8; 38-39; 537
YouCat 8; 31; 472
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ALLEGATI
Disponibili a breve
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MULTIMEDIA
[Canto] M. Fallormi, Cantate al Signore un canto nuovo (cf. Sal 97)
[Canto] (tradizionale), Il Signore è la mia salvezza
[Canto] P. Comi, Mia forza e mio canto è il Signore
[Canto] M. Frisina, Il canto del mare
[Canto] K. Arguello, Cantico di Mosè
[Canto] F. Russo, Il canto dell’amore
