PAGINA INIZIALE / Luce sul mio cammino / Incontro 7
Cf. Sarete miei testimoni: cap. 1, pp. 08-26.
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OBIETTIVI
Conoscenza. Scoprire il progetto di Dio come una proposta di amicizia per ciascuno di loro.
Atteggiamenti: Rispondere con fiducia alla chiamata di Dio, come hanno fatto Abramo, Mosè e Davide.
Comportamenti: Leggere nei personaggi della Bibbia i diversi modi con cui Dio chiama a collaborare con Lui.
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INCONTRI
1. In principio
2. Abramo: la fede
3. Abramo: la promessa
4. Mosè: l'identità
5. Mosè: l'Esodo
6. Mosè: i Dieci Comandamenti
7. Davide: scelto
8. Davide: luci e ombre
9. Introduzione alla Bibbia
🞋 obiettivo:
Conoscenza: Comprendere, attraverso la storia di Davide, che Dio guarda al cuore, non si ferma alle apparenze, ama sempre nonostante i nostri limiti e ci offre sempre la possibilità di ricominciare.
Atteggiamento: Sviluppare fiducia nello sguardo di Dio e nelle potenzialità che Egli vede in noi, imparando a non scoraggiarsi per errori e limiti.
Comportamento: Impegnarsi a compiere un gesto concreto che esprima una delle qualità scoperte durante l’incontro o che desideriamo far crescere in noi, come segno di fiducia in Dio.
Qualità possibili
All’inizio dell’attività, il catechista nasconde nella stanza alcune buste di carta. All’interno di ciascuna busta c’è un bigliettino con scritta una qualità positiva, come “capace di incoraggiare gli altri” o “portatore di pace nei litigi”. Ai ragazzi viene spiegato che quelle buste sono come dei tesori nascosti e che dovranno trovarne una a testa. Una volta che tutti hanno trovato la loro busta, non la aprono subito: le portano tutte insieme su un tavolo, in modo che il momento della scoperta avvenga in gruppo. A turno, ognuno apre la propria bustina e legge ad alta voce la qualità che ha trovato. Alcuni si riconosceranno subito nella parola letta, altri forse penseranno che non li descriva per nulla. Ed è proprio qui che inizia la riflessione: davvero non potresti mai diventare così? E se Dio, che conosce il tuo cuore, vede già questa possibilità dentro di te, cosa significa per te? Segue un confronto. Il catechista conclude svelando la frase della Bibbia: «Non come vede l’uomo vede Dio: l’uomo guarda all’apparenza, il Signore guarda al cuore» (1Sam 16,7). Il messaggio è semplice e potente: anche se tu vedi limiti, Dio vede possibilità. Così è stato per Davide: il più piccolo, quello che nessuno avrebbe scelto, ma che Dio ha visto capace di grandi cose.
[1] Buste
[2] Esempio di frasi da scrivere nelle buste: Capace di incoraggiare gli altri; Attento a chi è in difficoltà; Creativo nel trovare soluzioni; Coraggioso quando serve dire la verità; Generoso nel condividere; Paziente nei momenti difficili; Capace di fare squadra; Sincero con gli amici; Determinato quando vuole raggiungere un obiettivo; Portatore di pace nei litigi.
Variante più dinamica: In missione!
Ad ogni ragazzo si attribuisce un’abilità apparentemente inutile o secondaria (es. usa solo la mano destra; sei l’unico che può parlare; usa solo la sinistra; sei l’unico che può camminare; ecc.), quest’attribuzione può avvenire anche per iscritto, ad es. tramite dei cartoncini. Si formano dei piccoli gruppetti. Si domanda al primo gruppetto di portare a termine un compito (tra i più svariati: es. mettere a posto una stanza; impilare delle sedie; procurarsi qualcosa in giro per la parrocchia, o se possibile, per il paese). Si può giocare tutte le squadre contemporaneamente (e poi razionalizzare assieme) o una missione per volta ad una squadra mentre le altre osservano.
Razionalizzazione: Dio mi da delle abilità. Queste potrebbero sembrare inutili o molto inferiori rispetto a quelle degli altri, ma quando scopro la missione che mi aspetta esse assumono un altro significato!
Il Signore guarda il cuore.
Tra i suoi fratelli Davide è il meno adeguato, agli occhi degli uomini, per essere re. Dio, però, non guarda all’aspetto, guarda al cuore, e sceglie di ungere Davide attraverso Samuele, affidandogli la missione. Lo accompagna, poi, per aiutarlo a portarla a termine, con le capacità che Lui gli ha donato elevate dalla grazia. Noi spesso ci guardiamo pensando ai nostri difetti o ai nostri limiti. Magari diciamo: «Non sono bravo come lui; non sono abbastanza forte; non sono capace di parlare davanti agli altri». Ma Dio ci guarda in modo diverso. Lui vede dentro di noi, nel nostro cuore, quello che noi ancora non vediamo. Lui conosce le potenzialità che ci ha messo dentro e crede che possiamo diventare persone grandi, capaci di fare cose belle e buone. Così è stato con Davide: nessuno lo considerava importante, era solo il più piccolo della famiglia, eppure Dio lo ha scelto per una missione grandissima. Perché? Perché Dio vedeva quello che gli altri non vedevano: il suo cuore. Anche noi siamo chiamati a scoprire le capacità che Dio ci ha donato e a rimetterle nelle sue mani perché la grazia ci permetta di compiere la missione. Dio non ci sceglie perché siamo bravi, ma perché ci ama.
L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore
Si può proporre ai ragazzi un momento di riflessione personale guidato da queste domande-guida, se opportuno ne può anche seguire una piccola condivisione:
- Ti è mai capitato di essere giudicato per il tuo aspetto o per quello che fai? Come ti sei sentito?
- Cosa pensi significhi che Dio "guarda al cuore"? Cosa ti fa pensare questo?
- Pensi che anche tu, come Davide, puoi fare cose grandi, anche se non sei il più forte o il più appariscente?
- Chi si fida di te nella tua vita?
- Cosa ti fa provare il fatto che Dio ti guarda con fiducia?
Oggi la storia di Davide ci dice che ognuno di noi è molto più di quello che appare, e molto più di quello che pensa di sé stesso. Dio si fida di noi, ci chiama e ci affida compiti belli, perché Lui sa di cosa siamo capaci. Il nostro compito è fidarci di Lui e lasciarlo lavorare nel nostro cuore.
Cuore di luce
Al termine dell’incontro, si crea un clima di raccoglimento. La stanza viene leggermente oscurata e, al centro, il catechista prepara un cuore formato da tante piccole candeline accese. Questo cuore luminoso diventa il simbolo dello sguardo di Dio sui nostri cuori. Poi distribuisce ai ragazzi un foglietto bianco ciascuno e una penna.
Il catechista introduce il momento: «Queste luci disposte a forma di cuore ci ricordano una cosa molto importante: Dio ci guarda con amore, non si ferma alle apparenze. Anche quando noi vediamo solo limiti, Lui vede dentro di noi possibilità meravigliose. Come ha fatto con Davide, così fa con ciascuno di noi: non sceglie i più forti o i più belli, ma chi ha un cuore aperto. Ora entriamo in silenzio e lasciamoci guardare da Lui».
Segue un tempo di silenzio di circa un minuto, in cui i ragazzi sono invitati a ripetere nel cuore: «Signore, guarda il mio cuore» e a pensare a una delle qualità che hanno scoperto di avere o che desiderano far crescere nel loro cuore e scriverle nel bigliettino.
Poi invita i ragazzi a un gesto simbolico: tra poco vi chiederò di venire uno alla volta e deporre qui, vicino al cuore di luce il foglietto che avete scritto... È un segno semplice per dire: «Signore, aiutami a credere che tu guardi al mio cuore e che puoi fare grandi cose nella mia vita». Si può aiutare il raccoglimento con una musica dolce in sottofondo. I ragazzi, uno per volta, si alzano in silenzio e depongono il foglietto all’interno al cuore di candeline.
Dopo che tutti hanno fatto il gesto, si resta in silenzio per qualche secondo. Poi il catechista conclude con una preghiera: «Signore, grazie perché il tuo sguardo non si ferma alle apparenze ma al cuore. Grazie perché, anche quando noi ci vediamo piccoli e incapaci, tu vedi in noi possibilità grandi. Aiutaci a fidarci di te e a far crescere le qualità belle che hai messo in noi. Fa’ che il nostro cuore rimanga aperto alla tua luce. Amen».
Dal SALMO 89
Viene consegnato ai ragazzi su un foglio, il catechista legge le strofe e i ragazzi il ritornello, specificando che in questo salmo è Dio stesso che parla a Davide, nell'antifona si risponde a Dio:
Ant. Tu ci hai scelti, Signore!
Ho concluso un'alleanza con il mio eletto
in mezzo al popolo ho innalzato un ragazzo.
Ho trovato Davide, mio servo,
l'ho unto con il mio olio di santità;
la mia mano sarà sempre con lui
il mio braccio sarà la sua forza.
Il nemico non riuscirà a sconfiggerlo
non lo ingannerà l'uomo malvagio, colpirò io i suoi avversari
assalirò tutti quelli che lo odiano.
La mia fedeltà e il mio amore sono con lui
il mio Nome aumenterà la sua forza
stenderò il suo regno fino ai confini della terra.
Per sempre io lo amerò
non tradirò mai la mia alleanza con lui,
la sua discendenza durerà in eterno
e il suo regno per sempre.
Ho giurato per sempre che non toglierò la mia fedeltà a Davide
che non mancherà il mio amore per lui.
Proposito da portare a casa: «Ogni giorno prova a fare un gesto che dimostri una delle qualità che hai scoperto o che desideri far crescere in te. Anche se ti sembra difficile, ricordati che Dio crede in te!». Si possono invitare i ragazzi a scrivere la qualità sul retro della busta e a tenerla sul comodino come promemoria
SCRITTURA
1Sam 16,1-13. Davide è il più piccolo dei figli di Iesse, non è più forte, più abile, più intelligente o più bello dei suoi fratelli. Samuele è mandato da Dio ad ungerlo re: l’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore!
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CATECHISMO
CCC 2579-2580
Compendio 538
YouCat 473
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ALLEGATI
Disponibili a breve
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MULTIMEDIA
[Canto] D. Vezzani, Come un prodigio
