Assemblea Diocesana 2024

Amare la Chiesa come la ama Cristo

Domenica 6 ottobre  si è svolta la annuale e tradizionale assemblea diocesana con cui prende l’avvio il nuovo anno pastorale. Assemblea gioiosa e molto partecipata.

Il Vescovo, aprendo l’assemblea, ha  invitato tutti a leggere con attenzione la lettera pastorale di questo anno. Ricorda il cammino preciso fatto in questi ultimi anni «nel 2022-23 ci siamo soffermati sui punti fermi della nostra fede, della nostra vita spirituale, della nostra esperienza di Chiesa (Ecclesia super petram edificata); nel 2023-24 ci siamo chiesti a “quale conversione la nostra chiesa è chiamata?” (Ecclesia semper purificanda est)» e precisa che «in questo anno pastorale è necessario compiere un passo tanto impegnativo quanto affascinante».

Illustra, inoltre, l’obiettivo di questo anno: educarci ad amare la Chiesa ed educare ad amare la Chiesa con un riferimento sia alle parole che san Paolo scrive agli Efesini al cap. 5 – «Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei» (5,25) – sia con un riferimento prettamente personale «nella mia vita ho sempre amato la Chiesa con tutte le mie forze: per questo amore ho rinunciato a tutto e, soprattutto, non mi sono mai pentito di averlo fatto».

Amare la Chiesa non sempre è facile per la presenza di problemi  che, a volte, occupano  molto tempo, togliendolo all’impegno di annunciare il Vangelo. L’esperienza di Chiesa è un’esperienza di povertà e, a volte, esasperante. E allora come si fa ad amare questa Chiesa concreta con tutti i suoi limiti? Bisogna essere capaci di guardare alla concretezza ma, contemporaneamente, bisogna essere capaci di guardare alla realtà profonda della Chiesa che non è solo quella che abbiamo, in determinato tempo e in un determinato spazio, sotto i nostri occhi. Bisogna guardare in alto, alla Chiesa come la pensa Dio, alla Gerusalemme celeste dell’Apocalisse che discende dal cielo come sposa.

Il Vescovo mentre introduce il tema dell’anno pastorale all’Assemblea

A questo punto il Vescovo legge il cap. 21 dell’Apocalisse, da cui è stato ricavato il titolo di questo anno pastorale: Ecclesia sicut sponsa ornata («E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo», Ap 21,2). L’obiettivo per vivere questo nuovo anno pastorale può essere declinato così: imparare ad amare la Chiesa come la ama Cristo. È un percorso impegnativo che ci accosterà al libro dell’Apocalisse aiutandoci  ad acquisire la capacità di “guardare in alto” e ci permetterà di crescere nell’amore per la Chiesa.

La Lectio divina è stata affidata al biblista prof. Giuseppe De Virgilio. Il relatore ha sottolineato che fare una lectio è mettersi  in viaggio, intraprendere un cammino. L’Apocalisse, a cui fanno riferimento le Lectio di questo anno, è un incontro in cui avviene la rivelazione del volto di Dio all’uomo e del volto dell’uomo a Dio. È il libro che, con un linguaggio liturgico, fa vivere e leggere la storia giubilare di una Comunità che vive nella storia. Nella riflessione sul testo si incontrano 4 verbi: Ascoltare – Vedere – Interpretare – Risignificare nella nostra storia. Rimandando al testo, da lui preparato, ricorda che l’Apocalisse è il libro della speranza, della beatitudine, della preghiera, della missione. Pertanto al termine del nostro cammino constateremo che l’Apocalisse è: ascolto della ParolaComunità attiva e protagonistaChiesa testimone nel mondo Mano che si poggia sulla nostra spalla per infondere coraggio.

Il professor Giuseppe De Virgilio mentre tiene la Lectio Divina

Al termine della Lectio si sono formati 25 gruppi di lavoro per approfondire e condividere la propria esperienza rispondendo a due domande:

  1. La Chiesa è la Sposa amata da Cristo. Cosa possiamo fare per aiutare le persone indifferenti o lontane dal cammino di fede ad amare la Chiesa?
  2. La celebrazione domenicale è il cuore dell’esperienza comunitaria e della vita spirituale di ogni credente. Come le nostre comunità preparano e vivono la celebrazione domenicale perché sia un vero incontro con Cristo nell’Eucarestia?

Gli animatori dei gruppi di lavoro invieranno tutte le relazioni in Curia perché sia stilata una sintesi che verrà pubblicata sul sito della Diocesi e inviata a tutti i partecipanti all’assemblea.

L’Assemblea si è conclusa con la solenne celebrazione dei Vespri nella quale è stato presentato il Consiglio Pastorale Diocesano, organo di partecipazione affinché le linee pastorali siano calate nella realtà delle singole Comunità. È composto dal Vescovo (presidente), dal Vicario Generale, dal Vicario Episcopale per la vita consacrata, dai quattro vicari foranei, dal segretario della consulta diocesana per le aggregazioni laicali e dai segretari dei Consigli Pastorali Parrocchiali. È un organismo con funzione consultiva per leggere la realtà della Diocesi “dal basso” e capire come applicare le indicazioni  del Consiglio Presbiterale e le proposte degli Uffici Diocesani.

Al termine dell’Assemblea il Vescovo invita ad affidarci alla intercessione di Maria, in quanto il cap. 21 dell’Apocalisse, nella tradizione cristiana, è stato sempre applicato sia alla Chiesa che alla Madonna. Il suo augurio per il cammino di questo anno pastorale è:

«La Madonna ci aiuti ad edificare una Chiesa simile ad una gemma preziosissima. La Madonna, che ha chiesto al suo Figlio di trasformare l’acqua in vino, ci aiuti ad edificare una Chiesa in cui si passi dalle nostre povertà alla gioia del Regno di Dio».

MATERIALE DELL’ASSEMBLEA: link all’articolo

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GALLERIA FOTOGRAFICA (foto scattate da Photo Benzi):