PAGINA INIZIALE / Luce sul mio cammino / Incontro 4
Cf. Sarete miei testimoni: cap. 1, pp. 08-26.
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OBIETTIVI
Conoscenza. Scoprire il progetto di Dio come una proposta di amicizia per ciascuno di loro.
Atteggiamenti: Rispondere con fiducia alla chiamata di Dio, come hanno fatto Abramo, Mosè e Davide.
Comportamenti: Leggere nei personaggi della Bibbia i diversi modi con cui Dio chiama a collaborare con Lui.
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INCONTRI
1. In principio
2. Abramo: la fede
3. Abramo: la promessa
4. Mosè: l'identità
5. Mosè: l'Esodo
6. Mosè: i Dieci Comandamenti
7. Davide: scelto
8. Davide: luci e ombre
9. Introduzione alla Bibbia
🞋 obiettivo:
Conoscenza: Scoprire, attraverso la storia di Mosè, che l’incontro con Dio rivela la nostra vera identità: Egli ci chiama per nome e ci affida una missione unica.
Atteggiamento: Imparare a fidarsi di Dio, riconoscendo che Lui vede in noi possibilità che noi stessi non vediamo.
Comportamento: Impegnarsi a valorizzare la propria identità con un gesto concreto: accettare un compito, sostenere un compagno, dire una parola positiva a se stessi o agli altri.
Chi sono?
I ragazzi vengono divisi in squadre (da 5-6 giocatori). A ogni squadra viene affidata un’identità (un personaggio famoso), che però soltanto i catechisti sanno. Può essere buono porre la foto di quel personaggio in una busta sigillata consegnata loro. Lo scopo è quello di capire l’identità della propria squadra: i ragazzi, uno alla volta, possono andare da un catechista a porre una domanda, a cui si possa rispondere “sì” o “no”. Vince la prima squadra che indovina la propria identità.
[1] Nomi o foto con le identità misteriose
Le squadre, senza aiuto, non potevano capire quale fosse la propria identità, pur possedendola sin dall’inizio. L’hanno scoperta con l’aiuto dei catechisti. Noi, da soli, non siamo in grado di capire chi siamo. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio, che ci ha creati e che, invece, lo sa molto bene. Attraverso il rapporto con Lui scopriamo la verità di ciò che siamo, prima di tutto figli suoi.
Qualità nascoste.
Il gioco si può fare sia in piedi in cerchio che seduti intorno ad un tavolo. Ad ogni ragazzo viene attaccato un foglio bianco dietro la schiena. A vicenda, tutti devono scrivere sul foglio delle qualità positive che riconoscono nei compagni (una parola o una breve frase).
Alla fine, ciascuno legge il proprio foglio e il catechista chiede:
- Quale qualità ti ha sorpreso di più?
- Quale senti che ti appartiene davvero?
Conclusione: «Guardate quanti aspetti belli vedono gli altri in voi: alcuni forse li conoscevate, altri vi hanno sorpreso. Questo ci fa capire una cosa importante: non sempre vediamo tutto il bene che c’è in noi, e a volte ci giudichiamo solo dai nostri limiti».
Vocazione di Mosè.
Mosè è un uomo senza identità. Non si sente egiziano, perché è stato trovato; non si sente ebreo, perché ha vissuto con gli egiziani. Questa crisi lo porta ad uccidere la guardia che maltrattava gli schiavi ebrei: vuole fare il bene ma in maniera sbagliata. Fugge perché ha paura e viene accolto da una terza comunità, composta da pastori, dove si stabilizza costruendo una nuova vita. Dio lo chiama perché si metta di nuovo in discussione: gli chiede di ritrovare la sua identità di ebreo e di liberare il popolo dalla schiavitù nel suo nome, facendo il bene e nel modo voluto da Dio. Mosè non si sente in grado di parlare con il faraone (era balbuziente e viene mandato a parlare!) ma Dio lo rassicura: “Io sarò con te.” e lo accompagnerà nella missione. Per Dio Mosè è prezioso, altrimenti non gli avrebbe affidato una missione così importante. Dio ci chiama a cose grandi (che ci possono far sentire piccoli e incapaci) perché siamo preziosi per Lui. Soltanto affidandoci possiamo compiere ciò che Egli vuole per noi.
Ed io chi sono?
Si dà ai ragazzi un tempo per la riflessione personale in cui si possono domandare, anche scrivendolo su un foglietto: Chi sono io davvero? Solo quello che penso di me, o anche quello che Dio vede in me?
Domande guida:
- Ti è mai capitato di non sapere bene chi siete o sentirvi fuori posto?
- Quando sei in una nuova classe, in una squadra diversa, o con amici che non conosci, come ti senti?
- Ti è mai capitato di voler essere diverso per piacere agli altri?
- Come fai a capire chi sei davvero?
A seconda dei numeri della composizione del gruppo e dei catechisti, curare il momento di condivisione delle risposte a queste domande: possono essere condivise in piccoli gruppi moderati da un catechista ciascuno, oppure un unico gruppo, risposte su biglietti anonimi messi in una scatola e poi eventualmente letti, o condivisione spontanea.
Conclusione del catechista: Anche Mosè non sapeva chi era davvero: non si sentiva egiziano, non si sentiva ebreo. Solo quando incontra Dio scopre chi è e cosa può fare nella vita. Quando ti senti insicuro o vorresti essere diverso per piacere agli altri, ricorda: Dio ti conosce fino in fondo e ti ama così come sei. Con Lui puoi scoprire la tua vera identità e fare cose grandi, proprio come Mosè.”
Presso il roveto
Si accende una candela al centro del cerchio (o davanti all’altare), come richiamo al roveto ardente, poi si consegna a ogni ragazzo una pietra, simbolo di stabilità, solidità, come l’identità che Dio ci dona; ricorda anche il deserto in cui Mosè incontra Dio) e si invitano i ragazzi a compiere il seguente gesto simbolico: scrivere sopra la pietra con un pennarello indelebile il proprio nome e dire: “Io sono prezioso per te, Signore; aiutami a scoprire chi sono e a fidarmi di te.” Poi deporre la pietra accanto alla candela accesa.
Segue la Preghiera corale:
Signore, come Mosè anch’io a volte ho paura e non so chi sono.
Ma tu mi chiami per nome e mi dici: “Io sarò con te”.
Grazie perché mi conosci e mi ami così come sono.
Aiutami a fidarmi di te e a scoprire il progetto che hai pensato per me.
Amen.
Si può anche recitare il Salmo 139 (vv. 1-6, 13-14)
Proposito: Ogni giorno, prima di addormentarti, pensa a una cosa bella che hai scoperto su di te (grazie agli altri o grazie a Dio) e ringrazia il Signore per questo dono. Poi chiedigli di aiutarti a usarlo per fare del bene.
SCRITTURA
Es 1-4. Il popolo di Israele è entrato in Egitto al tempo di Giuseppe, dopo tanti anni sorse un Faraone che non l’aveva conosciuto e che ha ridotto gli ebrei in schiavitù. Dio salva dalle acque un bimbo, Mosè, che viene cresciuto nella reggia dei sovrani d’Egitto e da lì ancora lo conduce nel deserto e gli affida la missione di liberare il suo popolo.
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CATECHISMO
CCC 62-63; 203-211
Compendio 8; 38-39
YouCat 8; 31
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ALLEGATI
Disponibili a breve
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MULTIMEDIA
[Canto] RNS, Adoro te
[Film] B. Chapman, Il Principe d'Egitto (1998)
